La chirurgia dermatologica laser riguarda la rimozione di diverse patologie cutanee (nevi, cheratosi seborroiche, verruche , cisti sebacee, papillomi peduncolati, xantelasmi, milius, mollusco contagioso, condilomi, angiomi rubino, fibroistiocitomi, eliodermie)
Sul laser, nell’ambito della chirurgia dermatologica, si utilizzano diversi manipoli applicabili in base alla specifica patologia da trattare:
Manipolo chirurgico: l’impatto energetico, potentissimo e di brevissima durata d’azione, determina un repentino riscaldamento dell’acqua contenuta nelle cellule che si trasforma in vapore (da qui il termine vaporizzazione). La cellula esplode, senza sanguinamento.
Per ottenere risultati estetici il CO2 agisce determinando una “vaporizzazione” mirata sull’epidermide senza causare necrosi colliquativa (distruzione cellulare) delle zone adiacenti alla lesione; ne consegue una assenza di edema post-chirurgico, una completa assenza di dolore operatorio e postoperatorio ed una più veloce riparazione tissutale senza residuare in cicatrice. Non necessita sutura cutanea.
Ottima applicabilità per tutta la patologia ablativa (es. verruche, nevi, cheratosi, cisti sebacee, xantelasmi, siringomi, tricoepiteliomi). Gli interventi si effettuano con minima anestesia locale.
Scanner: Il laser CO2 è usato anche in modalità superpulsata con tecnologia scanner computerizzata con possibilità di standardizzare le fluenze usate e i numeri di passaggi permettendo l’ablazione strato per strato della cute arrivando a profondità assai precise (nell’ ordine di micron) con effetto clinico di dermoabrasione controllata.